Quando un soggetto scopre di essere effetto da diabete, ha la sensazione di aver collezionato una delle tante malattie croniche che segnano il passaggio dall’eta` della giovinezza all’eta` adulta, credendo di dover subire inerme gli scherzi di una glicemia ballerina.

La nostra sfida e` diventare protagonista di nuova condizione, che non significa correre dietro, ogni giorno, alla glicemia, ma vuol dire riprogrammare il proprio quotidiano investendo in un corretto stile di vita. In questo l’attivita` fisica e` uno degli strumenti principali che consente di raggiungere e mantenere un buon controllo del diabete. La consapevolezza che, aderendo a un corretto regime alimentare e svolgendo attivita` fisica, si possa migliorare il decorso della malattia deve essere lo stimolo per aderire a uno stile di vita sano che porta benefici nel controllo del diabete e sulla qualita` di vita. Possiamo considerare l’attivita` fisica come la terapia piacevole del diabete!!!! E ricordarsi che
chi fa attivita` fisica….fa la differenza…perche´… correre piu` veloci del diabete si puo`!

Ok, bisogna muoversi per fermare il diabete…ma e` indispensabile andare in palestra? Naturalmente no, ognuno andra` dove ama stare perche´ attivita` fisica e` innanzitutto benessere, divertimento, energia, e` importante fare esercizio fisico nella maniera che si desidera facendo giochi, praticando uno sport, coltivando un hobby! L’attivita` fisica deve essere innanzitutto gradita, cioe` deve piacere, non deve essere vissuta come un sacrificio, come un ulteriore adempimento da svolgere. In questa ottica, chi ama la palestra andra` in palestra, chi ha la passione per il ballo andra` nelle sale da ballo, chi desidera stare all’aria aperta andra` in bicicletta o fara` camminate veloci o jogging nel parco, a chi piace stare in acqua scegliera` il nuoto e cosi` via. Possono anche essere praticati diversi tipi di attivita` per minimizzare l’aspetto noioso e ripetitivo ed essere piu` gratificati nel praticare l’attivita` fisica.

Naturalmente il programma di attivita` fisica deve essere attentamente pianificato dal diabetologo, infatti, prima dell’avvio di un esercizio fisico d’intensita` superiore alla camminata veloce e` necessario escludere condizioni a elevato rischio cardiovascolare (in particolare l’ipertensione non controllata) e la presenza di complicanze del diabete che controindicano la pratica di alcuni tipi di esercizio12; per questo il programma di attivita` fisica deve essere pianificato e seguito dal diabetologo e da un laureato in scienze motorie competente in ambito metabolico i quali sapranno consigliare il tipo di attivita` giusta per ogni persona in funzione dell’eta` del paziente, del livello di controllo metabolico del diabete, della terapia farmacologica in atto e dell’eventuale presenza di complicanze e/o di altre malattie associate al diabete.

Per chi ha poco tempo per fare attivita` fisica e` importante muoversi con astuzia…

…le regole per fare attivita` fisica in ogni occasione!

Nella vita quotidiana ci troviamo davanti molte situazioni che sono preziose occasioni per fare attivita` fisica, importante e` saperle riconoscere e cogliere al volo, ecco alcuni suggerimenti:

  • aumentare il tragitto a piedi ”casa–lavoro”,
  • fare le scale a piedi e non prendere l’ascensore tutte le volte che se ne ha occasione,
  • quando si trascorre del tempo con i propri figli favorire attivita` dinamiche di movimento magari all’aperto come ad esempio passeggiate in bicicletta o giochi con la palla,
  • dedicarsi al turismo attivo e salutare organizzando vacanze che concilino movimento, cultura e natura e che prevedano spazi e tempi dedicati ad attivita` sportive,
  • nel fine settimana favorire gite che includano spostamenti a piedi o in bicicletta,
  • portare regolarmente a spasso il cane,
  • scendere dall’autobus alcune fermate prima dell’arrivo e fare l’ultimo tratto a piedi.

E’ importante includere l’attivita` fisica tra le attivita` abituali e tenere sempre presente che i migliori risultati potranno essere ottenuti solo attraverso una pratica regolare nel tempo.

BIBLIOGRAFIA

  1. Standard Italiani per la cura del diabete mellito 2014 AMD-SID (www.standarditaliani.it).
  2. Zinman B, Ruderman N, Campaigne BN, et al. American Diabetes Association. Physical activity/exercise and Diabetes Diabetes Care 2004;27(Suppl 1):S58 S62

I benefici dell’attivita` fisica sono ormai acclarati, nonostante cio` persistono difficolta` nell’implementazione dell’esercizio fisico nelle persone con diabete cosi` come nella popolazione generale. Per prima cosa e` indispensabile chiamare ogni cosa con il proprio nome…..ecco gli “ingredienti” del movimento…

Per attivita` fisica si intende il movimento corporeo prodotto dalla contrazione di muscoli scheletrici che richieda una spesa energetica in piu` rispetto alla spesa energetica a riposo12.

L’esercizio fisico e` il movimento corporeo programmato, strutturato e ripetuto, eseguito allo scopo di migliorare o mantenere una o piu` componenti in buona forma fisica12.

Per esercizio aerobico si intende l’insieme di movimenti ritmici, ripetuti e continui degli stessi grandi gruppi muscolari per almeno 10 minuti ciascuno. Gli esempi comprendono camminare, andare in bicicletta, corsa lenta, nuoto, esercizi aerobici acquatici etc12.

Per esercizio contro resistenza si intende attivita` che utilizzano la forza muscolare per muovere un peso o lavorare contro un carico che offre resistenza12.

Il costo metabolico dell’attivita` fisica puo` essere stimato in MET secondo la relazione 1MET = 3,5 ml O2/Kg/min oppure 1MET = 1Kcal/Kg/h. Il consumo di 1MET/kg/h corrisponde a quello della condizione di assoluto riposo (metabolismo basale)12. Qualunque altra attivita` fisica determina un consumo calorico pari ad un multiplo di 1MET/kg/h, a ciascuna attivita` fisica corrisponde un dato numero di METs.

Il volume di attivita` fisica si esprime in METs/h/sett e si ottiene sommando i METs/h di ciascuna attivita` per la durata in ore delle stesse 12.

Per “intensita` dello sforzo” si intende la misura del grado di attivita` fisica svolta che puo` essere classificata in lievi/leggere, moderate e vigorose 45.

La VO2 max rappresenta la capacita` aerobica massima; dipende, ovviamente, dal grado di allenamento e dalle capacita` respiratoria e cardiovascolare. E’ una funzione “allenabile”, per semplicita` corrisponde alla FCMT (Frequenza Cardiaca Massima Teorica) che si calcola con la formula di Karvonen12.

Le linee guida per la cura del diabete mellito redatte dalle Societa` Scientifiche Italiane: AMD (Associazione Medici Diabetologi) e SID (Societa` Italiana di Diabetologia), raccomandano l’attivita` fisica sia nella prevenzione che nella cura del diabete.

Elencati gli “ingredienti” giusti, ecco le “ricette” del movimento

Muoversi per prevenire…nelle persone che sono a rischio di sviluppare il diabete, svolgere attivita` fisica regolare per 20-30 minuti al giorno oppure 150 minuti a settimana ed evitare il sovrappeso sono i mezzi piu` appropriati per ridurre il rischio d’insorgenza della malattia1.

Muoversi per curare…per migliorare il controllo glicemico, ridurre il rischio di complicanze del diabete e sentirsi in forma sono consigliati:

  • almeno 150 minuti a settimana di attivita` fisica aerobica di intensita` moderata (ossia 50-70% della frequenza cardiaca massima) e/o
  • almeno 90 minuti a settimana di esercizio fisico intenso (>70% della frequenza cardiaca massima)1 nelle persone che non hanno controindicazioni a svolgere esercizio fisico intenso,
  • l’attivita` fisica deve essere distribuita in almeno 3 giorni a settimana e non ci devono essere piu` di 2 giorni consecutivi senza attivita`1,
  • si puo` praticare esercizio contro resistenza 3 volte a settimana in combinazione con l’attivita` fisica aerobica 1, a meno che non ci siano complicanze del diabete o altre malattie associate che lo controindichino.

Tuttavia e` indispensabile definire il programma di esercizio fisico con il proprio diabetologo il quale sapra` consigliare il tipo di attivita` fisica e l’intensita` dello sforzo piu` adeguati per ogni singola persona, in pazienti anziani e a piu` alto rischio cardiovascolare, ad esempio, e` necessario fare attenzione agli esercizi contro resistenza e ad alta intensita` che, in alcuni casi, sono controindicati 3.

BIBLIOGRAFIA

  1. Standard Italiani per la cura del diabete mellito 2014 AMD-SID (www.standarditaliani.it).
  2. US Department of Health and Human Services: Physical Activity and Health. A Report of the Surgeon General. Atlanta, GA, US Department of Health and Human Services, Centers for Disease Control and Prevention, National Center for Chronic Disease Prevention and Health Promotion, 1996.
  3. Madden KM. Evidence for the benefit of exercise therapy in patients with type 2 diabetes. Diabetes, Metabolic Syndrome and Obesity: Targets and Therapy 2013:6 233-239.
  4. La Terapia Medica Nutrizionale SID AMD 2013-2014.
  5. Physical activity and health in Europe: evidence for action. WHO, 2006, da: Capersen CJ, Powell KE, Christensen GM. Physical activity, exercise and physical fitness: definition and distinctions for health related research. Public Helath reports, 1985.

L’attivita` fisica e` importante per tutte le persone dai piccoli ai grandi perche´ apporta tanti benefici: migliora il tono muscolare, conserva l’elasticita` dei tessuti e la corretta mobilita` delle articolazioni, contribuisce al buon controllo dei livelli di colesterolo nel sangue e migliora l’equilibrio psicologico inducendo una sensazione di benessere e innalzando il tono dell’umore.

E in chi ha il diabete……?

Nelle persone con il diabete l’attivita` fisica fa tutto quello che abbiamo detto e anche di piu` perche´ contribuisce in maniera importante a migliorare il controllo glicemico, quindi aiuta a mantenere la glicemia entro valori ottimali il che si traduce in un buon controllo del diabete. L’attivita` fisica, inoltre, contrasta l’accumulo di grassi a livello del fegato, favorisce il mantenimento di un peso corporeo ottimale e riduce il rischio di comparsa di complicanze cardiovascolari ovvero malattie del cuore e delle arterie. Ecco perche´ per il diabetico non solo l’attivita` fisica e` consigliata, ma e` raccomanda in quanto rappresenta, insieme alla dieta e al trattamento farmacologico, un cardine fondamentale della terapia del diabete. Questo e` reso possibile dal fatto che, nelle persone con diabete, l’esercizio fisico migliora la sensibilita` dei tessuti periferici, in particolare del muscolo, all’azione dell’insulina. Infatti, nel diabete tipo 2 la presenza dell’insulino-resistenza impedisce all’insulina di svolgere correttamente la sua funzione a livello dei muscoli e del fegato, l’esercizio fisico migliora il controllo del diabete anche perche´ va ad agire sui tessuti periferici rendendoli piu` sensibili all’azione dell’insulina e favorendo, in questo modo, il passaggio dello zucchero dal sangue ai tessuti.

L’esercizio fisico regolare puo` portare addirittura ad una riduzione del fabbisogno giornaliero di insulina, quindi, nei pazienti con diabete in terapia insulinica che svolgono esercizio fisico in maniera costante puo` essere necessario ridurre le unita` d’insulina somministrate durante la giornata.

Ma attivita` fisica e` anche prevenzione, infatti, nei soggetti non diabetici ma con aumentato rischio di sviluppare questa malattia come ad esempio le persone con ridotta tolleranza al glucosio, l’attivita` fisica regolare e il mantenimento del peso corporeo ottimale rappresentano i mezzi piu` appropriati per ridurre il rischio di insorgenza di diabete mellito tipo 21.

Allora possiamo dire che l’attivita` fisica e` una vera terapia ma…..

BIBLIOGRAFIA

  1. Standard Italiani per la cura del diabete mellito 2014 AMD-SID (www.standarditaliani.it).

La parola alle persone con diabete che fanno attivita` fisica, opinioni, pensieri e testimonianze della vita reale di chi ha sperimentato che:

non e` piu` il diabete a correre, ma sono i diabetici che corrono… con il sorriso!!!

Le persone con diabete possono praticare uno sport che deve essere scelto con cura in accordo con il diabetologo, in funzione dell’eta`, del tipo di diabete, della presenza di eventuali complicanze e/o altre malattie associate e dal tipo di terapia in atto. E’ importante che l’inizio dell’attivita` sportiva sia razionale e preveda un allenamento regolare e graduale. La gradualita` e i piccoli incrementi dello sforzo fisico esercitato sono il “trucchetto” che permette di sentirci sempre all’altezza della situazione, di apprezzare personalmente i miglioramenti realizzati nel tempo e di praticare lo sport in sicurezza. Per molte persone praticare uno sport e` appassionante e si puo` desiderare di praticarlo anche a livello agonistico, chi ha il diabete non fa eccezione in questo e, se il diabete e` ben curato, si puo` praticare uno sport anche a livello agonistico avendo modo cosi` di riscoprirsi atleta…ancor prima che diabetico e rendendo reale il concetto che sport e diabete e` un binomio possibile e realizzabile!

Quando si pratica uno sport che preveda un impegno fisico intenso, c’e` il rischio che la glicemia scenda a livelli troppo bassi, quindi che si abbia l’ipoglicemia. Questo puo` avvenire se si assumono alcuni tipi di terapia per il diabete e soprattutto se si fa insulina, in questi casi e` indispensabile una corretta impostazione alimentare sia per l’allenamento che per la gara al fine di garantire una condizione ottimale di idratazione, assicurare adeguate riserve di substrati energetici e prevenire l’ipoglicemia. Ricordarsi sempre che l’ipoglicemia puo` presentarsi anche diverse ore dopo il termine dell’attivita` fisica, per questo e` importante controllare la glicemia anche dopo.

Ecco perche´ e` importante creare una solida alleanza terapeutica tra il team diabetologico (che puo` prevedere anche la presenza del laureato in scienze motorie) e la persona con diabete al fine di arrivare all’autogestione guidata della malattia che consenta di praticare sport in sicurezza.

Alcuni tipi di sport sono piu` rischiosi di altri, come ad esempio il paracadutismo, il pugilato, la lotta libera, l’automobilismo, il motociclismo, le immersioni subacquee, in quanto, la pratica in solitario e/o la pericolosita` dello sport possono rendere gravi le conseguenze dell’ipoglicemia. Questi sport non devono essere praticati, alcuni di questi di fatto vengono praticati ma solo da persone esperte e guidate da professionisti nel settore, ad esempio esistono il Progetto Diabete Sommerso per l’attivita` subacquea in sicurezza delle persone con diabete www.aniad.org/pages/progetto%20DS%20def.pdf e l’Associazione Diabetici In Quota www.adiq.org.

Allora se si ha il diabete e` indispensabile muoversi in sicurezza…

…consigli pratici per le persone con diabete che praticano attivita` fisica!

  • scegliere e programmare il tipo di attivita` fisica con il diabetologo e il laureato in scienze motorie competente in ambito metabolico,
  • portare sempre con se´ il glucometro, l’acqua e una fonte di zuccheri,
  • misurare la glicemia prima dell’attivita` fisica, se e` inferiore a 100mg/dl prendere uno spuntino prima di iniziare,
  • non iniziare l’attivita` fisica se la glicemia e` >250 mg/dl oppure se sono presenti chetoni, o se si e` in ipoglicemia,
  • durante l’attivita` fisica misurare la glicemia ogni 30-60minuti (a seconda dell’intensita` dell’attivita` e del livello di glicemia),
  • se necessario ridurre la terapia insulinica prima e/o dopo l’attivita` fisica come da indicazioni del diabetologo,
  • se necessario assumere carboidrati supplementari prima/durante/dopo l’attivita` fisica come da indicazioni del team diabetologico,
  • utilizzare le scarpe sportive adatte e avere cura dei propri piedi,
  • bere acqua durante e dopo l’attivita` fisica per assicurare il giusto livello di idratazione,
  • controllare la glicemia nelle ore successive il termine dell’attivita` fisica.