Tale evenienza è piuttosto rara essendo i più comuni glucometri esistenti in commercio estremamente affidabili e resistenti. Tuttavia potrebbe accadere che la batteria in dotazione si sia esaurita. In questo caso sarà sufficiente sostituirla per risolvere il problema. Nel caso in cui, malgrado l’avvenuta sostituzione della batteria, l’apparecchio dovesse continuare a non funzionare correttamente si potrà chiamare il numero verde presente in tutte le confezioni per la sostituzione dello stesso. Se il cattivo funzionamento dovesse avvenire in un momento in cui si è impossibilitati alla risoluzione del problema e la misurazione del proprio tasso glicemico fosse strettamente necessaria, evenienza che riguarda più i soggetti con diabete di tipo 1 o soggetti con diabete di tipo 2 trattati con insulina o con farmaci ipoglicemizzanti orali in grado di determinare potenziali ipoglicemie, una soluzione potrebbe essere usare le strisce reattive per la determinazione dei corpi chetonici o del glucosio nelle urine (diabete di tipo 1) ed in caso di risultato positivo rivolgersi ad un presidio medico. Nel caso di sintomi dubbi è sempre meglio agire come se si trattasse di un’ipoglicemia piuttosto che di un’iperglicemia.

In tutti i casi sopra citati il momento più opportuno per determinare la propria glicemia è 2 ore dopo i pasti (dall’inizio dei pasti) oltre che la mattina al risveglio a digiuno avendo i risultati ottenuti valenze diverse. La glicemia post-prandiale indica il risultato ottenuto dalla terapia in relazione ai carboidrati ingeriti, mentre la glicemia al risveglio a digiuno, che è influenzata solo in minima parte dal pasto della sera precedente, indica, invece, quanto glicogeno (tipo di zucchero) è stato prodotto dal fegato durante la notte e soprattutto durante le prime ore del mattino. Nelle donne con diabete gravidico (GDM) i controlli post-prandiali saranno ad 1 ora dai pasti invece che a 2 ore come in tutti gli altri casi.

Resta inteso che in caso di sintomi correlabili all’ipoglicemia (tremori, sudorazione, debolezza marcata) o all’iperglicemia (frequenti minzioni o sete eccessiva) sarà bene determinare i valori glicemici fuori da qualsiasi schema di controllo prestabilito.

Molteplici sono gli schemi validati ed utilizzati per mantenere un adeguato controllo, questi saranno suggeriti dal diabetologo o dal team, a seconda della necessità individuale. Di seguito alcuni esempi.

A cinque punti per Automonitoraggio Diabete Tipo 2 non insulino trattato
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì
Martedì
Mercoledì x x x x x
Giovedì x x x x x
Venerdì x x x x x
Sabato
Domenica
A sette Automonitoraggio Diabete Tipo 2 non insulino trattato
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì
Martedì x x x x x x x
Mercoledì x x x x x x x
Giovedì x x x x x x x
Venerdì
Sabato
Domenica
Scaglionato per Automonitoraggio Diabete Tipo 2 non insulino trattato
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì x x
Martedì x x
Mercoledì x x
Giovedì x x
Venerdì x x
Sabato x x
Domenica x x
Regimi a bassa intensità per Automonitoraggio Diabete Tipo 2 non insulino trattato
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì x x
Martedì
Mercoledì x x
Giovedì
Venerdì
Sabato x x
Domenica
Rilevazione/valutazione dell’iperglicemia a digiuno per Automonitoraggio Diabete Tipo 2 non insulino trattato
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì x
Martedì x
Mercoledì x
Giovedì x
Venerdì x
Sabato x
Domenica
Rilevazione dell’iperglicemia asintomatica per Automonitoraggio Diabete Tipo 2 non insulino trattato
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì x x
Martedì
Mercoledì x x
Giovedì
Venerdì x x
Sabato
Domenica
Rilevazione a quattro punti per Automonitoraggio in corso di trattamento insulinico intensivo
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì x x x x
Martedì x x x x
Mercoledì x x x x
Giovedì x x x x
Venerdì x x x x
Sabato x x x x
Domenica x x x x
A a 7-8 punti per Automonitoraggio in corso di trattamento insulinico intensivo
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì x x x x x x x x
Martedì x x x x x x x x
Mercoledì x x x x x x x x
Giovedì x x x x x x x x
Venerdì x x x x x x x x
Sabato x x x x x x x x
Domenica x x x x x x x x
Automonitoraggio in corso di trattamento insulinico non intensivo o in trattamento combinato
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì x x x
Martedì x x x
Mercoledì x x x
Giovedì x x x
Venerdì x x x
Sabato x x x
Domenica x x x
A scacchiera Automonitoraggio in corso di trattamento insulinico non intensivo o in trattamento combinato
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì x x
Martedì x x
Mercoledì x x
Giovedì x x
Venerdì x x
Sabato x x
Domenica x x
A scacchiera a bassa intensità Automonitoraggio in corso di trattamento insulinico non intensivo o in trattamento combinato
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì x x
Martedì
Mercoledì
Giovedì x x
Venerdì
Sabato
Domenica x x
Automonitoraggio in corso di Diabete Gestazionale in trattamento dietetico
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì x x
Martedì x x
Mercoledì x x
Giovedì x x
Venerdì x x
Sabato x x
Domenica x x
Automonitoraggio in corso di Diabete Gestazionale in trattamento insulinico
Digiuno Dopo Colazione Prima di Pranzo Dopo Pranzo Prima di Cena Dopo Cena Prima di Coricarsi Notte
Lunedì x x x x
Martedì x x x x
Mercoledì x x x x
Giovedì x x x x
Venerdì x x x x
Sabato x x x x x x x
Domenica x x x x

L’autocontrollo dei valori glicemici rappresenta uno dei più importanti progressi nel campo della cura del diabete degli ultimi 50 anni in quanto la possibilità di misurare domiciliarmente il tasso di zuccheri presenti nel sangue in un determinato momento, se usato in modo corretto cioè sotto la guida del proprio diabetologo, è un vero e proprio strumento efficace di terapia.

Il motivo sta nel fatto che la precisa e puntuale conoscenza dei propri valori glicemici, in risposta, per esempio, ad un pasto o ad un esercizio fisico o ad una condizione intercorrente di malattia, può consentire una modifica della terapia in coloro i quali fanno insulina oppure può indurre la modifica dei comportamenti in caso di valori non ottimali.

Affinché l’automonitoraggio avvenga in modo corretto è necessario che la persona a cui è stato consigliato l’autocontrollo sia stato formato dal diabetologo o da un membro del team per potere sfruttare a pieno i benefici del monitoraggio domiciliare.

Tale metodica rende consapevoli dei rapporti esistenti tra il proprio stile di vita e la terapia con i valori ottenuti tramite la misurazione, creando momenti di conoscenza di se stessi che renderanno protagonisti nella gestione del proprio diabete incrementando stima di se, autoefficacia ed autodeterminazione, processo questo denominato “empowerment”.

La risposta più ovvia a questa domanda è: tutte le volte che è necessario. Va da se che dobbiamo definire quando realmente lo è. Il numero di volte in cui è necessario controllare la propria glicemia dipende da diverse variabili che sono il tipo di diabete (diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, diabete gravidico), alcune condizioni fisiologiche come le mestruazioni nella donna, l’esercizio fisico strutturato o sporadico, malattie intercorrenti o in caso di malessere non ben definito, anche un banale stato febbrile, o un pasto non usuale particolarmente ricco di zuccheri, come anche in caso di terapia momentanea corticosteroidea (farmaci a base di cortisone) tutte condizioni per le quali sarà necessario intensificare il numero di misurazioni.

Esistono diversi schemi codificati che il proprio diabetologo suggerirà a seconda della situazione.

Nel diabete di tipo 1, che è caratterizzato da glicemie spesso variabili nell’arco della giornata, l’autocontrollo diventa strumento indispensabile per il raggiungimento ed il mantenimento degli obiettivi programmati. In questo caso il numero dei controlli varia da un minimo di 4 ad un massimo di 6 o 7 volte al giorno.

Nel diabete di tipo 2 bisogna distinguere le persone trattate con terapia insulinica, che dovrebbero praticare un autocontrollo domiciliare della glicemia simili a quelle con diabete di tipo 1, da quelle trattate con ipoglicemizzanti orali. Tra queste bisogna inoltre considerare il tipo di terapia orale assunta in quanto alcuni farmaci possono causare ipoglicemie al contrario di altri. I primi avranno la necessità di un monitoraggio più frequente rispetto ai secondi. Questi , in cui il ruolo e l’efficacia dell’autocontrollo non è ancora stato validato dagli studi pubblicati, potranno seguire un controllo definito “a scacchiera” con misurazioni con una frequenza più dilazionata e sicuramente non giornaliera.

Anche in corso di diabete gravidico (GDM) il monitoraggio deve essere frequente, quotidiano.